
Ansia da Prestazione come riconoscerla e come gestirla- 7 passaggi importanti
L’ansia da prestazione è una condizione psicologica ultimamente molto diffusa. Moltissime persone che si rivolgono alla Psicoterapia, richiedono un aiuto per potere gestire e risolvere i disturbi d’ansia, spesso legati ad ansia da prestazione.
Cos’è l’ansia da prestazione
L’ansia da prestazione è un’emozione complessa, a volte può diventare una condizione difficile da gestire e può dare molti problemi nella vita. Spesso, però è trascurata o non riconosciuta.
L’ansia da prestazione si manifesta in diversi modi e si ripercuote in varie sfere della vita, da quella riguardante i rapporti sessuali a quella lavorativa e relazionale più in generale.
Per esempio per quanto riguarda la sfera sessuale, è una realtà nascosta, ma ampiamente diffusa e riguarda la causa principale delle problematiche sessuali maschili e non meno di quelle femminili.
Chi ne soffre, vive in un costante stato di allarme e pensa di dover raggiungere sempre dei risultati di livello più elevato. E’ collegata ad una scarsa autostima e alla paura di non essere all’altezza.
Ansia da prestazione- La paura dell’eventuale insuccesso
Cerchiamo ora di comprendere che cos’è veramente l’ansia da prestazione.
Come tutte le emozioni, anche l’ansia ha una sua funzionalità. E’ un meccanismo fisiologico, indispensabile per la sopravvivenza. Infatti, il nostro organismo è dotato di meccanismi di difesa, che ci proteggono da pericoli e minacce.
Il meccanismo dell’ansia è naturale e subentra nel momento in cui c’è la percezione oggettiva di una minaccia imminente. E’ una risposta universale e necessaria per la nostra incolumità fisica e psichica.
Tutti proviamo ansia e non è possibile non provarla, perché non provandola, non riusciremmo a fare fronte ai pericoli e neanche a mobilitarci per la risoluzione di problemi.
Tuttavia quando i limiti vengono superati, l’ansia diviene dannosa e disfunzionale.
L’ansia da prestazione è un tipico esempio di ansia disfunzionale, in cui emerge la paura di un eventuale insuccesso. Questa condizione pone la persona in una condizione di difficoltà a svolgere l’azione che si teme di sbagliare.
In altre parole è l’anticipazione di un pericolo, quindi una condizione di ansia anticipatoria, caratterizzata da una sensazione di disagio e angoscia che si presenta al solo pensiero di dover affrontare in un futuro più o meno lontano, una situazione considerata rischiosa o altamente spiacevole.
Come si attiva l’ansia da prestazione
Si attiva, creando allarme in situazioni di pericolo o nei casi in cui occorra un aumento di attenzione e attivazione neuro-fisiologica, come ad esempio, prima di un esame o per perseguire un qualunque obiettivo.
La reazione di ansia è rilevabile dall’innalzamento della vigilanza e del funzionamento di sistemi fisiologici, come l’aumento del battito cardiaco, del respiro e del tono della muscolatura.
Tuttavia, a volte, alla percezione del pericolo attribuiamo una importanza eccessiva e sottostimiamo le nostre capacità di farvi fronte, accrescendo i sintomi d’ansia che, a loro volta, diventano fonte di minaccia per noi.
Questo significa che quando alla sensazione di allarme non corrisponde un pericolo reale da affrontare o risolvere, l’ansia diventa una reazione inadeguata e spropositata, che definiamo: ansia da prestazione.
In questi casi assume la connotazione di un disturbo psichico, che invece di essere un elemento di crescita e adattamento all’ambiente, diviene un elemento di disgregazione interiore, provocando malessere e disadattamento.
In altre parole, l’ansia da prestazione diventa patologica, quando ci sono condotte problematiche o rituali di controllo, tali da compromettere la nostra vita.
In questi casi andiamo incontro a una esagerata preoccupazione circa i nostri pensieri, sentimenti e comportamenti e avvertiamo una condizione di permanente disagio psicologico.
Come si manifesta l’ansia da prestazione?
Ecco, che possiamo iniziare ad avere reazioni di fuga o evitamento verso l’ambiente esterno o intensa paura e incapacità di fare cose semplici e a questo si accompagna una serie di sintomi fisici sgradevoli.
Quando siamo in preda all’ansia possiamo manifestare una lista numerosa di sensazioni e di disturbi: palpitazioni, tachicardia, sudorazione eccessiva, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, sensazioni di sbandamento e/o di svenimento.
Quando lo stato d’ansia è particolarmente intenso e prolungato nel tempo, può compromettere la nostra vita di relazione e la nostra autonomia.
Sintomi dell’ansia da prestazione
L’ansia da prestazione può manifestarsi sotto varie forme, con sintomi diversi, come gli Attacchi di Panico , l’Agorafobia, o il Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Ansia da prestazione: in quali ambiti può manifestarsi?
Fra gli ambiti in cui l’ansia da prestazione può manifestarsi si segnalano:
Ansia da prestazione sessuale
L’ansia da prestazione sessuale nasce dal volere e al contempo dal timore di non essere in grado di rispecchiare le aspettative del partner. Ci si focalizza quindi unicamente sul cercare di non deludere l’altra persona, al punto tale da rendere l’esperienza innaturale e forzata.
A soffrirne sono sia gli uomini che le donne, anche se nel sesso maschile sembra essere più frequente per via delle pressioni sociali che vedono nell’uomo il soggetto che guida il corteggiamento e lo svolgimento dell’atto sessuale. La paura di un giudizio negativo e del fallimento diventa così motivo di ansia, che si manifesta in problemi di eiaculazione precoce o disfunzioni erettili. Nella donna, invece, le conseguenze possono essere l’incapacità di raggiungere l’orgasmo, la secchezza vaginale e persino la percezione di dolore durante il rapporto.
Ansia da prestazione scolastica
L’ansia da prestazione scolastica è presente in ambito universitario, tuttavia si presenta anche in adolescenti e persino nei bambini in età elementare.
Il malessere psico-fisico si intensifica solitamente in prossimità di interrogazioni e prove di esame, dove il timore di fallire e di deludere le aspettative si alza vertiginosamente.
Ansia da prestazione lavorativa
L’ansia da prestazione lavorativa è correlata all’ambito del lavoro e può essere attribuita a diverse cause. In alcuni casi si presenta nel periodo di inizio di una nuova esperienza lavorativa, inclusa anche una situazione generalmente considerata positiva come la promozione e la salita di ruolo.
La paura di non essere all’altezza delle proprie mansioni o di non portare a termine tutti i propri compiti può portare alla comparsa dei sintomi tipici dell’ansia, con ripercussioni dannose anche nella sfera privata e familiare.
Ansia da prestazione sportiva
Sia gli atleti dilettanti che professionisti possono soffrire di ansia da prestazione sportiva. Lo sport infatti è un ambito altamente competitivo in cui le performance sono misurate da figure apposite (i giudici) e dove il pubblico tende ad avere alte aspettative nei confronti dell’atleta. Il sovraccarico di pressione può così scaturire in uno stato di ansia eccessiva tale da pregiudicare la riuscita delle prove.
Ansia da prestazione nello spettacolo
Così come nello sport anche nell’ambito dello spettacolo le aspettative del pubblico sono alte e possono provocare stati di ansia nei lavoratori dell’ambito. I contesti dove ciò accade più di frequente sono il teatro e il mondo della musica. L’evento che provoca l’ansia da prestazione sono solitamente gli spettacoli o i concerti, e possono coinvolgere non solo gli attori, i cantanti, i musicisti e i ballerini, ma anche i tecnici che lavorano dietro le quinte.
Come gestire l’ansia da prestazione?
7 mosse per iniziare a gestire l’ansia da prestazione
1) L’ansia da prestazione deriva da movimenti interni più profondi
Come tutte le emozioni, anche l’ansia da prestazione deriva da movimenti interni più profondi. In realtà è una forma di difesa da una sofferenza interna, a volte non riconosciuta. Cerchiamo di capire perché ci sentiamo in ansia. Comprendere il perché ci sentiamo in ansia può avvicinarci alla sua elaborazione.
2) La preoccupazione è costruita dal pensiero
Cerchiamo di distinguere se le nostre preoccupazioni sono produttive o assolutamente inutili. Quindi stabiliamo se preoccuparci per qualcosa ci porta verso un qualcosa di utile. Così potremo renderci conto che a volte la nostra preoccupazione non è reale, ma qualcosa di costruito nel nostro pensiero. Allenarci a operare questa distinzione può essere molto utile.
3) Applica il Training Autogeno
Aiutiamoci con delle tecniche respiratorie o col Training Autogeno strumento molto utile per la gestione dell’ansia. Infatti nel Training Autogeno è data molta importanza alla respirazione, oltre che al rilassamento sia del corpo che della mente… Può essere, tuttavia, d’aiuto iniziare ad applicare quotidianamente dei semplici accorgimenti di correzione della respirazione. E’ scientificamente provato, che utilizzare una respirazione corretta, aiuta a gestire l’ansia e funziona molto bene anche in alcune forme di Depressione Reattiva a sfondo ansioso. Iniziamo a trasformare la respirazione da toracica in addominale, utilizzando il diaframma ed effettuiamo delle lunghe e lente respirazioni. Abituiamoci a questo esercizio, esercitandoci tutti i giorni per qualche minuto.
4) Affronta l’Ansia
Affrontiamo direttamente l’ansia, perché più cerchiamo di sfuggirla e più difficile diventa la sua gestione. Stiliamo un elenco di tutte le cose che ci danno preoccupazione e comprendiamo a piccoli passi dove risiede il problema.
5) Tieniti occupato
Investiamo le nostre risorse mentali in attività pratiche che ci occupino creativamente e ci aiutino a utilizzare la nostra energia mentale in modo produttivo. Infatti l’ansia è un disturbo soprattutto collegato ad una forma di pensiero rimuginante e ci tiene insistentemente occupati in pensieri distruttivi. Investiamo le nostre energie in varie attività anche semplici come: fare sport, camminare, leggere, ascoltare musica o guardare un film.
6) Lavora sull’Autostima
Cerchiamo di superare le nostre insicurezze, lavorando sull’autostima. Il cambiamento è inevitabile nella vita.
7) Apprezza ciò che hai
Siamo consapevoli di noi stessi e apprezziamo quello che abbiamo, invece di concentrarci su quello che ci manca.
Ricorda: l’ansia può essere gestita come ogni altra difficoltà della vita, basta deciderlo!
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Dott.ssa Anna Maria Pisanello Psicologa Psicoterapeuta Thiene Vicenza
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Grazie per avermi letto!
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Grazie per i suoi consigli. …io sono da gennaio con sto disturbo e speto e me lo auguro di riuscire presto a controllare sta ansia e imparare a conviverci. Grazie!