La rabbia è una delle emozioni più forti che possiamo provare e a volte può portare a gravi conseguenze. Principalmente compromette le relazioni e la qualità della vita. Crea inoltre sofferenza psicologica, inducendo spesso ansia e depressione.
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Compare per prima nello sviluppo della persona, insieme alla gioia e al dolore.
E’ un’emozione utile e fisiologica, perché ci protegge dal pericolo e dalla possibilità di subire un danno. Rappresenta la tipica reazione alla frustrazione e alla costrizione, sia fisica che psicologica.
Alcune persone, pare che non si arrabbino mai, mentre altre sono sempre pronte a scattare, anche per motivi futili.
In realtà si tratta di un’emozione che ci accomuna tutti e nasce insieme a noi, è un’emozione innata.
Cosa significa provare rabbia sana o rabbia distorta?
Provare rabbia sana significa essere capaci di proteggersi da possibili pericoli e danni.
La proviamo quando siamo lesi nei nostri diritti e ci mobilitiamo per difenderli.
Questa emozione è, appunto, utile e funzionale alla nostra sopravvivenza, perché diventa un campanello d’allarme quando c’è un pericolo.
La rabbia distorta, invece, è la reazione di rabbia incontrollabile, che a volte può indurre anche comportamenti aggressivi e violenti.
Che cos’è il Disturbo Esplosivo Intermittente?
Chi è soggetto a ricorrenti attacchi di rabbia o non riesce a controllare la sua irritabilità, potrebbe soffrire di disturbo esplosivo intermittente.
Il disturbo esplosivo intermittente (IED) è classificato nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nei disturbi del controllo degli impulsi. La sua caratteristica principale è che quella di sperimentare spesso molti attacchi di rabbia e aggressività.
Chi soffre di disturbo esplosivo intermittente tende a compiere azioni molto distruttive, come la distruzione di oggetti o l’aggressione verbale e fisica. Ciò accade perché è carente la resistenza agli impulsi aggressivi.
Gli scatti di rabbia sono innescati frequentemente da situazioni di stress. In genere si tratta di episodi di vere crisi di rabbia che nascono da un senso di tensione eccessivo. Chi è soggetto agli attacchi di rabbia legati all’ansia o allo stress, dopo l’accaduto si sente molto male con sé stesso.
Il disturbo esplosivo intermittente può peraltro predisporre ad altri disturbi come la depressione e l’ansia.
Perché è importante gestire la rabbia?
- Se non gestiamo la rabbia possiamo ledere e ferire le persone che sono a noi vicine.
Chi è propenso all’impulso immediato della rabbia rischia di compromettere i rapporti, anche quelli più importanti, mettendo a repentaglio la coesione dei legami.
Tende inoltre a intraprendere azioni dannose verso sé stesso o verso gli altri.
Anche nel rapporto di coppia può portare non pochi problemi e in alcune circostanze sfociare nell’aggressività relazionale.
Perdiamo di lucidità mentale e rischiamo di ridurre le nostre potenzialità.
Chi non gestisce l’impulso della rabbia è sottoposto a stress maggiore e presenta importanti difficoltà di concentrazione.
Peraltro, quando la rabbia non è gestita può occupare la mente con pensieri disturbanti e ostacolare l’equilibrio interiore.
La maggior parte delle volte, anche l’attenzione ne risente perché molta energia viene sprecata senza importanza.
Questo può avere, di conseguenza, un’azione negativa sul comportamento, il giudizio e le prestazioni in generale.
- Ha forti ripercussioni sul nostro stato di salute.
Infatti la somatizzazione non è altro che il meccanismo trasformativo che parte dall’emozione e opera un cambiamento a livello somatico, coinvolgendo il sistema endocrino e immunitario.
Cosa fare per gestire meglio la rabbia?
Le varie manifestazioni degli attacchi di rabbia si estendono dalla famiglia al luogo di lavoro e alle relazioni in generale. Ecco perché gestire la rabbia è fondamentale.
Ma come fare? Prima di tutto per gestire la rabbia iniziamo con l’ascoltarla attentamente, cercando di capire in modo chiaro lo stato d’animo di fondo.
Poi chiediamoci:
In cosa ci sentiamo lesi?… Cosa vorremmo?
La rabbia che stiamo provando è adeguata o spropositata rispetto a quanto è accaduto?
Quindi rispondendo a queste domande possiamo recuperare lucidità nel pensiero.
Di conseguenza, se poi ci siamo resi conto che è conveniente arrabbiarci, possiamo farlo in modo intelligente e costruttivo.
Recentemente la psicologia clinica ha impegnato molto tempo per consolidare interventi psicologici efficaci e aiutare a migliorare il controllo degli attacchi d’ira.
Quando richiedere un aiuto Terapeutico
In linea generare è utile rivolgersi a un professionista quando gli attacchi di rabbia divengono frequenti e disfunzionali o patologici.
Vale a dire, quando la sua manifestazione crea sofferenza sia sul pianto individuale e su quello interpersonale. In altre parole, quando compromette le relazioni sociali e spinge a compiere azioni dannose verso persone o cose.
Più nello specifico è disfunzionale quando:
– È troppo intensa rispetto al motivo che la scatena
– Non è collegabile ad un fattore scatenante
– È persistente anche dopo che è stato allontanato il motivo scatenante
– È accompagnata da pensieri negativi, risentimento e rimuginazioni
– Produce comportamenti aggressivi e pericolosi verso sé stessi, gli altri e gli oggetti
– Fa allontanare le persone che ci circondano
D’altra parte, gestire la rabbia, non significa inibirla, ma sapere modularne la risposta emotiva, così da organizzare l’esperienza e le risposte comportamentali adeguate allo specifico contesto.
Per questo motivo, esistono diversi tipi di interventi psicologici che possono essere utilizzarti per favorire il processo di gestione della rabbia.
Come aiutare una persona con problemi di rabbia?
Se un familiare, un amico o un partner soffre di attacchi di rabbia è consigliabile seguire le seguenti linee guida.
– Mantenere la calma: è necessario mantenere la calma di fronte agli attacchi di rabbia della persona affetta da questo disturbo aggressivo.
– Ascoltare: lasciare che esprima le sue richieste. Durante gli attacchi di rabbia è importante ascoltare e non giudicare ciò che viene detto. È molto frequente che le persone abbiano una certa aggressività verbale nelle loro parole. Tuttavia, sarebbe utile cercare di non giudicarli in questi momenti.
– Dare spazio per calmarsi: interrompere la conversazione perché andare avanti potrebbe peggiorare le cose, è necessario per dare lo spazio per calmarsi.
– Stabilire dei limiti: Alcuni comportamenti anche se dovuti a un disturbo psicologico, non dovrebbero essere tollerati. Pertanto, nonostante il disturbo, indicare quali sono i limiti per voi e le conseguenze nel superare questi limiti.
– Consigliate un aiuto professionale: gli attacchi di rabbia devono essere trattati insieme ad uno psicoterapeuta. Pertanto, dovreste cercare di consigliare loro di rivolgersi ad uno psicologo specialista, in modo che questi attacchi di rabbia e aggressività non abbiano conseguenze negative per loro stessi o per voi.
– Gli attacchi di rabbia devono essere trattati in fretta, prima che influiscano su molti aspetti della vita affettiva, relazionale e lavorativa.
Trattamenti per la gestione della rabbia
In conclusione i trattamenti che si occupano della gestione della rabbia possono focalizzarsi sia sul processo emozionale nel suo insieme, che sui singoli elementi della risposta emotiva.
Pertanto fra i più efficaci si evidenziano:
a) La Psicoterapia Individuale ad orientamento psicodinamico
c) Il Training sull’Assertività
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Bibliografia
Beck, A.T. (1967). Depression. New York:Hoeber-Harper.
Berkowitz L. (1989). Frustration-aggression hypothesis: examination and reformation. Psychological
Ellis, A.(1962). Reason and emotion in psychotherapy. Lyle Stuart, New York. Tr.it. “Ragione ed emozione in psicoterapia”. Astrolabio, Roma 1989.
Lazarus R.S. (1991). Emotion and adaptation. New York: Oxford University Press.
Matarazzo O., Zammunner V.L. a cura di (2009), La regolazione delle emozioni. Il Mulino, Bologna.
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