La rabbia repressa è quel tipo di rabbia che viene inconsciamente evitata, negata o nascosta. Molte volte, è causa di condizioni di malessere psicologico molto importante come ansia e depressione.
Se non elaborata, può essere molto pericolosa e causare anche tendenze auto sabotanti, scarsa autostima, dolori fisici e problemi di relazione.
La psicoterapia può aiutarti ad apprendere modi più sani di gestire la rabbia, evitando molte di queste conseguenze negative.
In questo articolo parlo di che cos’è la rabbia repressa, come si manifesta, e quali sono i fattori scatenanti. Inoltre continuando a leggere troverai i migliori 7 passi per poterla gestire in modo costruttivo senza farti sopraffare.
Rabbia repressa che cos’è?
La rabbia è un’emozione universale. In quanto esseri umani, tutti noi sperimentiamo questa emozione, spesso in risposta a situazioni che percepiamo come sconvolgenti, stressanti o ingiuste.
In realtà il suo ruolo è quello di mantenere il corpo e la mente pronti all’azione. È una potente energia che induce una serie di cambiamenti fisiologici, tra i quali l’aumento del battito cardiaco, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea.
Ma cos’è la “rabbia repressa”?
La rabbia repressa è la rabbia che viene evitata involontariamente, spesso come tentativo di sottrarsi a sentimenti spiacevoli legati a stress, conflitto e tensione.
La rabbia repressa è soggetta a un meccanismo involontario di negazione dell’emozione. È diversa dalla rabbia che cerchiamo di reprimere di proposito.
Chi lotta con questo meccanismo psicologico e non è consapevole della rabbia che prova, spesso si ritrova a dire: ” Non mi arrabbio mai”
Cause e fattori scatenanti della rabbia repressa
La rabbia repressa può verificarsi per molte ragioni, ma le esperienze traumatiche vissute nell’infanzia giocano un ruolo fondamentale.
Dopo aver subito un trauma, molte persone si sentono confuse, tristi o si vergognano e provano senso di colpa per quanto è successo.
Indubbiamente in questi casi si è indotti a reprimere la rabbia.
È molto importante anche il tipo di educazione ricevuto, tenendo conto del modo in cui abbiamo imparato a esprimere la rabbia. Per esempio il sesso femminile è maggiormente inibito riguardo l’espressione di questa emozione, dove spesso viene insegnato che è inaccettabile esprimere la rabbia.
Inoltre in alcuni casi, il bambino non è autorizzato a provare o parlare della propria rabbia. Ad esempio, il bambino cresciuto in una famiglia che ha umiliato o criticato l’espressione emotiva, potrebbe aver interiorizzato la convinzione che non è lecito esprimere i propri sentimenti, costringendosi così a reprimere le emozioni invece di esprimerle.
In altri casi, alcune persone possono essere andate a contatto nell’infanzia con un genitore violento, così da associare inevitabilmente l’espressione della rabbia alla paura e al pericolo.
Tuttavia, è importante ricordare che non esiste un’unica causa per la repressione delle emozioni. Anche molti fattori soggettivi e ambientali possono contribuire al modo in cui si esprimono ed elaborano le emozioni.
Alcuni fattori scatenanti più comuni
Sono stati individuati 5 fattori scatenanti che possono indicare la presenza di rabbia repressa.
1. Essere rifiutati per aver espresso rabbia in passato
2. Avere tendenze perfezionistiche o di tipo ossessivo compulsivo
3. Vivere una condizione di depressione, ansia o disturbo da stress post traumatico
4. Temere fortemente il giudizio degli altri
5. Avere un’intelligenza emotiva limitata
La rabbia repressa danneggia la salute
La rabbia repressa può avere molte conseguenze sulla salute fisica e psicologica.
Molte persone che reprimono la rabbia possono notare:
– Aumento della frequenza cardiaca
– Aumento della pressione sanguigna
– Tensione
– Irrequietezza
– Perdita dell’ energia fisica e mentale
Inoltre le persone che reprimono la rabbia spesso sono eccessivamente difese quando si fa notare loro che sono arrabbiate. Addirittura non vogliono ammettere di esserlo, anche quando è molto chiaro agli altri.
Questa posizione difensiva rende loro più difficile accettare e riconoscere la propria rabbia, rendendole più propense a negarla e ignorarla.
Sintomi della rabbia repressa
Quando la rabbia viene repressa, può accumularsi, causando molti effetti negativi sulla salute fisica e mentale di una persona, nonché sulla qualità generale della vita e sulla capacità di funzionare.
Come abbiamo detto precedentemente, la rabbia in sé non è dannosa, ma senza uno sbocco o un modo per esprimerla, le persone spesso non sono in grado di “lasciarla andare”, specialmente se la repressione della rabbia è una costante.
Alcuni degli effetti dannosi sulla salute
Se alcuni di questi sintomi si manifestano con regolarità, è molto probabile che ci possa essere rabbia repressa o altre emozioni negative a livello inconscio:
– Stress cronico
– Accelerazione del battito cardiaco
– Insonnia
– Maggiore propensione a malattie psicosomatiche
– Abbassamento dell’autostima
– Ansia
– Depressione
– Impulsività e comportamenti autodistruttivi
– Difficoltà relazionali
– Prestazioni lavorative compromesse
– Intorpidimento o apatia
– Difficoltà di concentrazione
Questi sintomi non sono ovviamente solo dovuti alla repressione della rabbia. Ma possono manifestarsi a causa di diverse emozioni accumulate nell’inconscio che non riescono ad emergere.
Queste emozioni vanno comprese senza giudizio. Se si continua ad ignorarle tenderanno solo ad accrescere sempre di più. Per questo è necessario poterle elaborare in sede terapeutica, dove poterle esprimere.
Sette modi per affrontare la rabbia repressa in modo costruttivo
Ci sono molti modi salutari per esprimere la rabbia che ti permettono di elaborare le tue emozioni sul momento, piuttosto che reprimerle e lasciarle accumulare.
Queste modalità possono aiutarti a diventare più assertivo e in grado di esprimere in modo appropriato come ti senti, cosa pensi e di cosa hai bisogno.
Per esempio la comunicazione assertiva fornisce un modo per esprimere la rabbia e protegge le relazioni e i ruoli.
Ecco 7 strategie per affrontare la rabbia repressa:
Considera queste strategie come indicazioni. Per andare a fondo a qualsiasi problema di tipo psicologico è spesso necessario un supporto professionale.
1. Capire da dove viene la tua rabbia
Come altre emozioni, la rabbia di solito è una reazione a qualcosa che sta accadendo in te stesso o nella tua vita, ed è spesso un indicatore che c’è un problema che devi affrontare. In questo modo, la rabbia può fornirti dati importanti su ciò che sta accadendo dentro di te e su ciò che desideri, di cui hai bisogno e di cui ti preoccupi.
Pensa ai momenti in cui ti sei arrabbiato e poniti le seguenti domande:
– Come ti sei reso conto di essere arrabbiato? Cosa è cambiato nei tuoi pensieri, sentimenti, azioni e sensazioni corporee?
– Cosa pensi abbia scatenato la tua rabbia in quella situazione?
– Cosa puoi dire della situazione che ti ha turbato o fatto arrabbiare?
– Perché ti ha dato così tanto fastidio?
2. Osserva gli effetti della rabbia nel tuo corpo
Diventare più consapevole della tua rabbia può aiutarti a identificare alcuni dei suoi primi segnali. Un numero crescente di studi scientifici, suggerisce che le emozioni non riconosciute vengono somatizzate.
Perciò in situazioni di stress, cerca di sintonizzarti con il tuo corpo e presta attenzione a quali sensazioni, tensioni e cambiamenti noti.
Alcuni dei modi più comuni in cui la rabbia si manifesta nel corpo includono:
> Oppressione toracica
> Dolore muscolare
> Stanchezza fisica
> Aumento del battito cardiaco
> Vertigini
> Emicrania
> Dolori addominali
> Aumento della pressione sanguigna
> Tensione muscolare
Aumentando la tua consapevolezza, puoi monitorare meglio le tue emozioni. Puoi anche comprendere i possibili fattori scatenanti, che possono aiutarti a riconoscere quando ti senti arrabbiato. Prima noti la tua rabbia, più è facile elaborare l’emozione.
3. Scrivi
Scrivere può aiutarti a entrare in sintonia con i tuoi pensieri e sentimenti. È anche un ottimo esercizio per l’espressione emotiva, che puoi fare quasi ovunque. Le persone che reprimono le emozioni di solito lottano per essere consapevoli dei loro pensieri e sentimenti interiori. Inoltre ti aiuta a promuovere la consapevolezza di te.
Per far sì che questa abitudine abbia successo, è fondamentale stabilire una routine. Cerca di scrivere ogni giorno alla stessa ora e assicurati di scrivere le tue emozioni. Assicurati di non pensare troppo a ciò che scrivi ed esercitati a scrivere solo ciò che ti viene in mente.
4. Interrompere i pensieri di rabbia
Anche se fai fatica a identificare la rabbia, potresti facilmente identificare i pensieri negativi che la alimentano. Ad esempio, potresti pensare di essere stupido, indegno o non amabile quando commetti un errore, oppure potresti rimproverarti per questo. Potresti inconsciamente fare lo stesso con gli altri, notando tutte le cose che un’altra persona sta facendo che ti provocano rabbia.
I pensieri hanno un impatto significativo sulle emozioni. Più ripeti questo tipo di pensieri negativi nella tua mente, più alimenti i sentimenti negativi.
Perciò, quando ti accorgi di essere in questo meccanismo, prova a fermarti e immagina di stabilire uno stop nella tua mente. Concentrati su ciò che puoi vedere, ascoltare o sentire in questo momento. Più sei concentrato sul presente, meno saranno i pensieri rimuginanti che alimentano rabbia e altre emozioni negative.
5. Cerca di scaricare fisicamente la tua rabbia
La rabbia è un’emozione ad alta intensità energetica che può essere immagazzinata nel corpo. Quindi imparare a usare il corpo per scaricare la rabbia può aiutarti a regolare meglio le tue emozioni. L’esercizio fisico e l’attività fisica aiutano a rilasciare gli ormoni dello stress e a bilanciare la chimica nel cervello, aiutandoti a sentirti più calmo e rilassato.
6. Pratica il Training Autogeno
Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento per gestire stress ed emozioni correlate e quindi anche la rabbia. Se appreso correttamente, con l’allenamento, può letteralmente cambiarti la vita.
7. Correggi la comunicazione
La rabbia repressa a volte può essere collegata a una comunicazione passiva o passivo-aggressiva. Cerca di comunicare in prima persona attraverso un modo chiaro e diretto. Questo ti aiuta ad essere più assertivo. Inoltre ti aiuta a esprimere i tuoi bisogni, anche quando sei arrabbiato. A differenza dell’aggressività, una comunicazione in prima persona e diretta ti permette di esprimerti senza prevaricare gli altri.
Le affermazioni in prima persona richiedono la presa di possesso delle tue emozioni. La formula è semplice: quando interagisci con qualcuno, usa lo una sequenza di questo tipo:
mi sento ____ quando tu ____ e vorrei _______
Questo metodo ti consente di comunicare come ti senti e cosa vorresti che l’altra persona facesse in modo diverso.
Quando richiedere un aiuto professionale per la rabbia repressa
Se la rabbia repressa inizia a incidere negativamente sulla tua salute fisica o mentale, sulle tue relazioni o sulla qualità della tua vita, è consigliabile rivolgersi a un professionista
Trattamento per la rabbia repressa
La consapevolezza è il primo passo nel processo terapeutico per fare qualsiasi cambiamento positivo. Se ti rendi conto che stai lottando con la rabbia repressa, chiedere un supporto professionale può aiutarti a gestire questa complessa emozione e imparare modalità più sane per poterla esprimere in modo costruttivo.
Opzioni Terapeutiche
Chi cerca aiuto terapeutico per la rabbia repressa spesso può beneficiare dei seguenti tipi di terapia:
Psicoterapia individuale
Le sedute individuali possono aiutarti a diventare più consapevole delle tue emozioni, identificare e affrontare le cause alla base della rabbia e imparare modi più funzionali per affrontarla.
Psicoterapia di coppia
Quando la rabbia interferisce con la relazione di coppia, la psicoterapia di coppia può aiutare ad apprendere modi più efficaci per comunicare e intervenire nelle relazioni compromesse.
Spero che questo articolo ti sia stato utile per fare migliore chiarezza sul concetto di rabbia repressa e ti abbia fornito qualche strumento in più per poterla gestirla in una maniera funzionale.
Tuttavia se senti il bisogno di andare in profondità e analizzare le cause di un disturbo di questo tipo, puoi sempre richiedere un aiuto terapeutico.
Da 29 anni ascolto e aiuto le persone a gestire situazioni difficili e ritrovare la serenità con la Consulenza Psicologica Online o presso il mio Studio di Psicologia e Psicoterapia a Thiene Vicenza
Bibliografia
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders [DSM-V]. Washington: APA.
Day, A., Howells, K., Mohr, P., Schall, E., and Gerace, A. (2008). The development of CBT programmes for anger: The role of interventions to promote perspective-taking skills. Behavioural and Cognitive Psychotherapy, 36, 299-312. Deffenbacher
Dyer, K. F. W., Dorahy, M., Hamilton, G., Corry, M., Shannon, M., MacSherry, A., McRobert, G., Elder, R., and McElhill, B. (2009). Anger, aggression, and self-harm in PTSD and Complex PTSD. Journal a/Clinical Psychology, 65, 1099-1114.
Orth, U., and Wieland, E (2006). Anger, hostility, and Posttraumatic Stress Disorder in trauma-exposed adults: A meta-analysis. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 74, 698-706.
Letture consigliate
Soffri di Ansia?
Nuovo Corso Digitale per Imparare a Gestire l’ Ansia e il Panico
Le 10 Tecniche Fondamentali che Ti porteranno a Risolverla in 30 giorni
Clicca qui e scopri di più
Vuoi migliorare l’Autostima?
Nuovo Corso Digitale di Autostima
Per apprendere con Tecniche ed Esercizi Pratici come Migliorare con Successo TE STESSO!