Il volto e le espressioni facciali

Il volto e le espressioni facciali

La verità è scritta sul nostro volto!

Imparare a conoscere il significato delle espressioni facciali è fondamentale per comprendere i messaggi nascosti del nostro interlocutore.

Ti sarà capitato qualche volta di dire al tuo interlocutore… “Guardami in faccia mentre ti parlo”.

Oppure… “Sei triste, lo capisco dai tuoi occhi”.

Ebbene, il volto nella comunicazione svolge sicuramente un ruolo importantissimo, perché solo osservando il volto di una persona riusciamo davvero a comprendere in pieno il senso di ciò che ci sta dicendo.

Anche nel silenzio spesso possiamo capire il suo stato d’animo, le emozioni che prova in quel preciso momento.

Solamente guardandolo in viso.

Il viso, che dal latino significa appunto “essere visto” è la parte del corpo che arriva più immediatamente all’altro di fronte a noi, quella a cui si pone più attenzione specialmente durante una conversazione.

Il volto evidenzia anche le caratteristiche della nostra personalità.

Infatti, nel volto ognuno di noi esprime delle peculiarità.

C’è chi sorride mostrando i denti o chi tende ad aprire maggiormente gli occhi quando si arrabbia.

Sono tutte caratteristiche distintive di ognuno di noi.

La  comunicazione non verbale e in particolare le espressioni del volto sono oggetto di numerose ricerche che mirano a capirne ed interpretarne il funzionamento.

Le neuroscienze ci dicono inoltre che le espressioni facciali non sono soggette alla nostra volontà.

Possiamo provare a dissimulare o fingere un’espressione piuttosto che un’altra ma la differenza è sostanziale.

Quante volte ti è capitato di voler entrare nella testa di qualcuno per capire se fosse sincero? Ti basterà osservare il suo volto per averne la certezza.

Questo accade perché il volto e le sue espressioni sono controllate dalla parte più antica del nostro cervello, la parte ereditata dalle specie dei nostri antenati, ovvero la parte più interna del cervello da cui derivano le nostre emozioni arcaiche e gli istinti.

Le espressioni facciali sono universali, automatiche e innate.

Nessuno di noi, per quanto si alleni e si sforzi può nascondere le microespressioni, che si presentano allo stesso identico modo in ogni essere umano.

Infatti, esse ci permettono di riconoscere l’emozione provata dal nostro interlocutore e saper distinguere facilmente chi mente da chi è sincero.

Ma, come si fa a riconoscere se l’espressione nel volto di colui che ci sta parlando è veritiera o no?

Secondo i più recenti studi nell’ambito di ricerca delle microespressioni facciali, mediante la tecnica FACS: Facial Action Coding System elaborata da Ekman e Friesen nel 1978, vi sarebbero degli espedienti molto semplici per capire la veridicità delle espressioni del volto.

Il primo è verificare l’asimmetria dell’espressione nei due lati del volto.

Infatti, sulle due metà del volto appaiono le stesse azioni: sollevamento degli zigomi e apertura delle palpebre.

Se sono più visibili dal lato sinistro prevale l’emozionalità perché sotto il controllo dell’emisfero cerebrale destro che è deputato all’elaborazione delle emozioni.

L’emisfero cerebrale destro, infatti, controlla gran parte dei muscoli della parte sinistra del viso.

Viceversa, per l’emisfero sinistro, che invece controlla la metà destra del volto.

Se ti capita di osservare che le espressioni del viso sono più intense nel lato destro di chi ci sta parlando possiamo intuire che l’emozione non sia sentita davvero e che ciò che ci sta raccontando non sia veritiero.

Un altro importante fattore di discriminazione è la scelta “sbagliata” dei tempi di attivazione della mimica facciale.

Si tratta delle espressioni così dette “tirate”, che secondo le ricerche durano più di 10 secondi e sono probabilmente false.

Un’espressione di vero stupore ad esempio dura meno di un secondo sul nostro viso.

Anche il sorriso “falso” o di cortesia è facilmente riconoscibile.

Il sorriso finto, infatti, interessa soltanto l’area degli zigomi, facendo sollevare solamente i lati della bocca, ma non coinvolgendo gli occhi e la muscolatura superiore del viso.

Il sorriso spontaneo, al contrario, coinvolge l’intero volto con sollevamento degli angoli della bocca e degli zigomi e la contrazione dei muscoli orbicolari.

Si dice che un sorriso è autentico se provoca le “zampe di gallina” ai lati degli occhi di chi ride.

Insomma il volto è una “via regia” non solo per cogliere gli stati d’animo altrui, ma anche per svelare le vere intenzioni di chi ci è davanti.

Pensa ai vantaggi che potresti avere imparando a riconoscere all’istante chi ti sta mentendo o chi ti sta consciamente o inconsciamente nascondendo un’emozione.

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Dott.ssa Anna Maria Pisanello

Dott.ssa Anna Maria Pisanello Psicologo-Psicoterapeuta a indirizzo Psicodinamico e Ipnoterapeuta. Iscritta all'Ordine degli Psicologi del Veneto col Numero 11348 Svolgo la libera professione come Psicologo Psicoterapeuta e Ipnoterapeuta a Thiene Vicenza. Sono specializzata in Psicoterapia Psicodinamica e Ipnoterapia. Da oltre 29 anni metto le mie competenze al servizio delle persone che seguo, sostenendole nel loro percorso di vita e di crescita personale come Psicologo a Thiene, ma anche Psicoterapeuta, Ipnoterapeuta e Operatore di Training Autogeno. Fornisco Consulenza Psicologica e Psicoterapia per ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi delle relazioni, bassa autostima, crisi di coppia. Ricevo nel mio Studio di Psicologia e Psicoterapia a Thiene Vicenza, Galleria Garibaldi, 35. Come Psicologo Psicoterapeuta lavoro con le persone, per aiutarle a prendere maggiore consapevolezza delle proprie percezioni e modificare la propria prospettiva quando serve. Le aiuto a gestire l’ansia, le emozioni e quindi i comportamenti disfunzionali, che portano a sofferenza. Ognuno di noi va bene così com'è. Tuttavia certe volte, possiamo decidere di cambiare l'approccio che abbiamo alla vita, per sentirci più felici e stare meglio. In quanto Psicologo Psicoterapeuta aiuto le persone a trovare le più adeguate alternative al proprio sentire e agire per potersi sentire più libere, veramente libere di scegliere.

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