In questo articolo ti riporto 3 validi motivi per cui gli psicofarmaci non dovrebbero essere un trattamento di scelta per curare l’ansia.
Le statistiche più recenti rilevano che ben il 57% delle persone con problemi di ansia, viene trattato esclusivamente con psicofarmaci, senza alcun supporto di psicoterapia.
E la cifra non sta scendendo, ma purtroppo sta salendo sempre di più! Oggi, gli ansiolitici sono ingeriti quasi con la stessa facilità degli analgesici.
Nonostante gli avvertimenti che sono aumentati negli ultimi vent’anni, gli Italiani consumano ancora molte benzodiazepine, queste molecole usate contro l’ansia o l’insonnia.
Scoperti da Hoffman La Roche nel 1955, i farmaci ansiolitici si prefiggono di stimolare i recettori del sonno, così invece di sentirsi ansiosi, si vive un senso di estraneità e irrealtà.
Psicofarmaci- E questa sarebbe una “Cura”?
Inoltre non è mai stato provato che funzionino. L’uso di ansiolitici è caratterizzato da una serie di effetti collaterali distruttivi, quali crisi epilettiche, aggressività e nervosismo appena l’effetto del farmaco diminuisce.
Tutti conosciamo qualcuno che assume ansiolitici per la maggior parte della sua vita. Grandi vantaggi per le industrie farmaceutiche! Ma questi farmaci hanno un effetto molto deleterio sulla salute mentale a lungo termine.
Questo vale per ogni tipo di psicofarmaco, per non parlare poi, dei farmaci antipsicotici. Gli psichiatri prescrivono Zyprexa e Seroquel per un ampio spettro di disturbi… Dalla schizofrenia al disturbo bipolare, alla depressione psicotica e persino nel “Disturbo Pervasivo dello Sviluppo”, in bambini irritabili, aggressivi o agitati.
Questi farmaci non servono a niente, ma servono solo a stordire, non a curare disturbi psicologici.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Psychological Magazine, i farmaci antipsicotici causano un rimpicciolimento del cervello, diminuendo la sua quantità e il volume.
Tornando alle benzodiazepine, non solo gli Italiani non riducono il consumo di questi farmaci, ma li assumono per periodi troppo lunghi.
Pertanto, l’uso annuale raggiunge i 5 mesi, mentre la durata massima raccomandata della prescrizione è di 12 settimane per gli ansiolitici e di 4 settimane per i sonniferi.
Joseph LeDoux, famoso Neurobiologo e direttore di un centro specializzato nello studio e nella cura dei disturbi d’ansia a New York, afferma che la strada del farmaco non è più percorribile. «Si è smesso di fare ricerca sulle molecole per i disturbi d’ansia perché non danno risultati. Abbiamo gli stessi rimedi di 50 anni fa: tamponano il sintomo, ma non lo risolvono».
Psicofarmaci- Attenzione agli effetti collaterali
Uno dei più importanti svantaggi dei farmaci psicotropi sono i loro effetti collaterali. Le benzodiazepine per calmare l’ansia hanno effetti deleteri, se vengono prese oltre le sei settimane, perché agiscono sulle funzioni cognitive, rallentano il processo di memorizzazione e addirittura facilitano il verificarsi di demenze.
Inoltre l’assunzione prolungata di sonniferi e ansiolitici provoca un effetto di assuefazione che è molto difficile da eliminare, perché non lasciano al cervello la possibilità di riabilitarsi.
3 Motivi per cui gli psicofarmaci non funzionano
- Prescrivere psicofarmaci, può portare chi li assume a credere, che il loro recupero sia fuori dalle loro mani, invalidando in modo significativo la capacità di autoregolarsi e auto-aiutarsi.
- Mentre la prescrizione di psicofarmaci può avere un effetto palliativo a breve termine, non aiutano ovviamente a cambiare il modo in cui pensiamo o ci comportiamo, che è la causa principale dei problemi psicologici. I modi di pensare disfunzionali, creano e mantengono i problemi di ansia. Questi importanti fattori devono essere affrontati con la psicoterapia, non con i farmaci.
- Gli psicofarmaci possono distruggere sogni e speranze di milioni di persone, ma purtroppo sono tra quelli più venduti. A prescindere da quale sia lo stato mentale della persona, non esiste alcun farmaco che curi o risolva i problemi percepiti come mentali.
Stress emotivo
Ognuno di noi può soffrire fortemente per lo stress emotivo che la vita a volte ci riserva, ma gli psicofarmaci non hanno ancora risolto questo problema, di fatto contribuiscono a peggiorare lo stato di salute e psicologico.
Ecco, questi sono solo alcuni dei motivi per cui dovremmo diffidare della crescente tendenza a trattare i problemi psicologici con gli psicofarmaci e, in molti casi, senza alcun supporto psicologico. Il percorso psicoterapeutico risulta essere il principale metodo per risolvere le insicurezze e i conflitti interiori che generano, tra le altre cose, le manifestazioni di ansia. La psicoterapia accorre in aiuto del paziente per accompagnarlo ad una più profonda conoscenza di sé e, nel caso dei disturbi d’ansia, ad avere un autocontrollo più forte. La Psicoterapia, peraltro, è una occasione per ricostituire i meccanismi di pensiero e ci insegna a pensare alle difficoltà e ai problemi in modo nuovo e costruttivo, aiutando e incoraggiando la fiducia in se stessi, l’autonomia e l’indipendenza.
Grazie per avermi letto!
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