Quando siamo sopraffatti dall’ansia durante periodi impegnativi e difficili, il modo in cui reagiamo può effettivamente peggiorare le cose. In questo articolo ti espongo i cinque schemi comuni in cui le persone sopraffatte dall’ansia tendono a cadere.
Se l’ansia prende il sopravvento si può reagire in modi che non solo non aiutano a superare la situazione, ma che addirittura la peggiorano.
Continuando a leggere puoi renderti consapevole dei 5 errori più comuni che contribuiscono al mantenimento dell’ansia, e impediscono a chi ne soffre di riprendere il controllo.
Credere in tutto ciò che pensi
Abbiamo migliaia di pensieri al giorno. Ma non tutto ciò che pensiamo è necessariamente vero.
Il nostro cervello cerca di dare un senso al mondo inventando storie sotto forma di una serie di pensieri.
Piuttosto che cercare di fermare i nostri pensieri ansiosi, possiamo lavorare per riconoscere che non hanno potere.
Quando notiamo semplicemente i nostri pensieri ansiosi, senza rimuginare sul passato, possiamo riportarci al momento presente.
Più riusciamo a mettere in discussione le nostre ipotesi, più facile diverrà intraprendere azioni in linea con i nostri valori. Questo indipendentemente da ciò che la nostra mente ansiosa potrebbe dirci.
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Evitare le cose che scatenano l’ansia
Un altro errore che generalmente si fa è qualcosa che viene estremamente naturale a chi soffre di ansia: evitare situazioni, cose e persone. Soprattutto quelle più ansiogene.
Infatti si tende ad evitare luoghi pubblici, feste e ritrovi con gli amici o si teme di assumersi più responsabilità sul lavoro.
In questo modo però si inizia a dare sempre più spazio all’ansia.
Se prima ci sembra di stare meglio evitando le situazioni, poi gradualmente l’ansia comincia a insinuarsi nella nostra vita in modo costante. Diviene presente nel lavoro, in famiglia, quando usciamo, quando siamo con gli altri.
Insomma diventa insistente quando dobbiamo fare qualcosa di importante, quando dobbiamo affrontare situazioni più complesse o nelle relazioni.
Per questo iniziamo a ritirarci e ad evitare alcuni posti, situazioni e persone. Procrastiniamo esami, inviti impegni di lavoro. Ecco che l’ansia si insinua in modo permanente nella nostra vita.
Parlare continuamente dell’ansia con familiari e amici
Quando si è avuta una giornata difficile, si tende a pensare che è meglio svuotarsi delle proprie emozioni condividendo tutte le cose che sono andate storte con chi ci sta vicino.
Ne parliamo con i genitori, col partner, con gli amici, perché cerchiamo rassicurazione e ci aspettiamo che gli altri ci aiutino, o a volte facciano al posto nostro.
Naturalmente se stiamo male è anche rassicurante sapere di potere contare su qualcuno. Ma è sbagliato appoggiarsi continuamente alle persone vicine, soprattutto se diventa l’unico criterio di scelta per risolvere l’ansia.
Più sono menzionate le fonti di ansia, più si creano situazioni di stress che minano enormemente la propria autostima.
Insomma si crea un circolo vizioso senza fine, che ci porta a credere di essere sempre meno degli altri. Così si continua ad alimentare uno stato di maggiore ansia.
Uno studio pubblicato nel 2013 nel volume Cyberpyschologie, Behavior, and Social Networks ha mostrato che parlare della propria ansia alle persone che ci sono vicine può ritorcersi contro di noi.
Questo è particolarmente vero per i perfezionisti, per chi soffre di attacchi di panico e per le persone che soffrono di disturbo di ansia generalizzata.
Gli autori dello studio affermano che è meglio concentrarsi sugli aspetti positivi della propria giornata. Meglio parlare di ciò che è andato bene, invece che soffermarsi su ciò che è andato male. Questo atteggiamento può migliorare l’umore e alleviare lo stato d’ansia.
Affidarsi ai farmaci
Uno dei 5 errori da evitare con gli attacchi di ansia è affidarsi solo ai farmaci.
Alcuni farmaci, come gli ansiolitici, calmano l’ansia, ma non trattano il problema. Se ti affidi solo ai farmaci per alleviare gli attacchi di ansia, potresti abituarti e quindi questi non funzionano più. Inoltre in questo modo si evita anche di affrontare il problema alla radice.
Peraltro, la maggior parte dei farmaci ha effetti collaterali che dovrebbero essere presi in considerazione. I farmaci smettono di funzionare dopo un periodo di tempo, quindi quando interrompiamo il nostro trattamento senza aver svolto alcun lavoro terapeutico, l’ansia tende addirittura a peggiorare.
Pertanto, utilizzare soltanto i farmaci senza un lavoro di psicoterapia, si corre il rischio che gli attacchi di ansia continuino e si intensifichino.
Iperventilazione
Quando parliamo di attacchi di ansia uno dei 5 errori da evitare è l’iperventilazione.
Infatti durante un attacco di ansia, la maggior parte delle volte ci sentiamo come se fossimo a corto di aria.
Questa sensazione può farci prendere dal panico, come se stessimo soffocando o addirittura avendo un attacco di cuore.
Quindi istintivamente crediamo che il modo migliore per affrontare questa sensazione sia respirare di più.
Ma non è una buona idea… Il problema non è la mancanza d’aria, ma il modo in cui respiriamo.
Inevitabilmente, con questa sensazione di oppressione e soffocamento, sentiamo di aver bisogno di più aria, quindi andiamo subito in iperventilazione. Ciò vuol dire che più cerchiamo di prendere aria, meno sentiamo di averne.
Quindi questa sensazione di mancanza d’aria si intensificherà sempre di più.
In questi casi è utile regolarizzare la respirazione e ci sono diverse tecniche per fare questo.
Approfondisci leggendo questo articolo:
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Quando prendere in considerazione la psicoterapia
Richiedere l’aiuto di un terapeuta è sicuramente la cosa migliore da fare per superare i disturbi di ansia.
Quando ci sono cambiamenti significativi nel proprio funzionamento legati alle situazioni temute, questo potrebbe indicare che è essenziale considerare di vedere uno psicologo per l’ansia.
In questi casi i sintomi di ansia si presentano ripetutamente e possono interferire con il funzionamento quotidiano a livello professionale, familiare, di coppia e relazionale.
Nella realtà dei fatti non si dovrebbe aspettare che l’ansia interferisca completamente con le normali attività quotidiane. Se l’ansia supera un certo livello è sempre un valido motivo per consultare uno psicoterapeuta.
Ovviamente è necessario affidarsi al giusto professionista che in tempi relativamente brevi possa aiutarci a riprendere il controllo della vita.
Nel contesto dei disturbi d’ansia, la psicoterapia ha lo scopo di aiutare a gestire le risposte emotive attraverso un processo che presta attenzione al cambiamento dei pensieri e dei sistemi di credenze.
Psicoterapia psicodinamica
La terapia analitica, o psicoterapia psicodinamica, è il processo terapeutico più adeguato. Questa ha lo scopo di aiutare a comprendere le cause della sofferenza attuale attraverso la comprensione del passato.
Questo tipo di percorso terapeutico permette di prendere coscienza delle ferite passate che sono all’origine dell’ansia. Portando così gradualmente la persona a modificare il modo in cui interagisce con il suo ambiente relazionale o fisico in modo da non ripetere i comportamenti che sono le fonti dell’ansia provata.
Per questi motivi occorre affidarsi a professionisti esperti in grado di guidarci in questo percorso, e che ci facciano vivere esperienze positive replicabili in perfetta autonomia anche dopo la fine della terapia.
Per qualsiasi informazione, non esitare a contattarmi.
Curare l’ansia
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