Disturbo di Personalità Borderline- Cosa succede nel cervello Borderline? Recenti studi delle neuroscienze hanno fatto luce sui meccanismi del cervello, che collegano ai traumi subiti nell’infanzia.
Caratteristiche della Personalità Borderline
La Personalità Borderline è una condizione psicologica particolarmente complessa, che riguarda un modello persistente di instabilità nelle relazioni interpersonali, nell’immagine di sé e nei sentimenti, e da una marcata impulsività.
Il Disturbo di Personalità Borderline rientra nei Disturbi di Personalità. Ciò che lo caratterizza è una grande instabilità emotiva e psicologica.
Chi soffre di questo disturbo, sperimenta emozioni e stati d’animo molto intensi. Questi cambiano in fretta e provocano grande difficoltà nella vita affettiva e sociale.
Le caratteristiche principali del Disturbo di Personalità Borderline sono:
- Forte impulsività
- Instabilità nelle relazioni interpersonali e affettive
- Cambiamenti repentini dell’umore
- Grande insicurezza interiore
- Difficoltà a organizzare in modo coerente i propri pensieri
Si associano anche:
- Depressione
- Ansia
- Ossessioni e Compulsioni
- Aggressività
- Insufficiente comprensione di sé
Disturbo di Personalità Borderline e traumi subiti durante l’infanzia
Esiste uno stretto legame tra Disturbo di Personalità Borderline nell’età adulta e traumi infantili ripetuti durante l’infanzia. Il rapporto è sbalorditivo, perché il cervello pare custodisca la memoria dei traumi, maltrattamenti o umiliazioni subite da bambini.
Costante paura
In effetti, il bambino maltrattato, si è trovato a dover affrontare uno stato costante di paura e vigilanza. Tale condizione pare abbia indotto nel cervello, una aumentata attivazione dell’amigdala.
D’altra parte è noto che la funzione dell’amigdala è proprio quella di aumentare la vigilanza, per proteggere dal pericolo. In questo caso, ha dovuto svolgere un ruolo importante per regolarizzare lo stress, dovuto al pericolo continuo.
Continuo Stato di Allarme
Oltretutto, la continua attivazione dell’amigdala, ha determinato una risposta attenuata della corteccia prefrontale, che ha il compito di elaborare le emozioni e consentirne una regolazione.
Di conseguenza, nel Disturbo Borderline da adulti, troviamo, da una parte, l’iperattività dell’ amigdala, che è responsabile dell’eccessiva attivazione emotiva.
Mentre, dall’altra, c’è la carente attività della corteccia prefrontale, durante l’elaborazione delle emozioni negative, che non consente di poterle regolarizzare.
Cosa succede nel cervello Borderline?
Per comprendere meglio cosa accade nel cervello Borderline, potrebbe essere utile osservare l’immagine sopra.
Come si può rilevare, quello di destra è un cervello ben adattato, mentre quello sulla sinistra è il cervello di una persona con Disturbo di Personalità Borderline.
Possono notarsi, assieme a una riduzione del volume dell’ippocampo e dell’amigdala, anche alcuni punti di calore, che indicano le basi neurologiche dello stress psicologico vissuto dalla persona.
Sistema Limbico
I punti di calore insorgono per primi nel Sistema Limbico, che è il centro di controllo emotivo per gli esseri umani. Infatti è proprio qui, che si costituiscono nelle persone con Disturbo di Personalità Borderline i circuiti neuronali legati ai traumi subiti ripetutamente nell’infanzia.
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L’Amigdala aumenta lo stato di vigilanza
L’Amigdala è la parte primitiva del cervello che regola le emozioni.
Una delle sue funzioni principali, come detto prima, è quella di aumentare lo stato di vigilanza e di mettere in guardia rispetto a situazioni di potenziale pericolo.
Nel Disturbo di Personalità Borderline, come rilevato dagli studi scientifici, l’amigdala presenta una aumentata attività, che contribuisce allo sviluppo di uno stato di eccessiva vigilanza e reattività.
Questo potrebbe spiegare, perché nel Borderline vi siano espressioni emozionali eccessive, anche in situazioni neutre.
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Ridotta connettività prefrontale
Un altro elemento importante, nelle persone con Disturbo di Personalità Borderline, è la ridotta connettività prefrontale, che induce una carente capacità di ritrovare la calma quando sono agitate.
Dunque non si tratta di percezione del pericolo, ma di interpretazione degli eventi, caratteristica centrale nel Disturbo di Personalità Borderline.
Perciò, l’aumentata sensibilità alle emozioni potrebbe essere collegata, con buona probabilità, all’iperreattività dell’amigdala. Questa, infatti, a causa delle esperienze traumatiche vissute, continua a inviare segnali di costante pericolo alla corteccia prefrontale, riducendone la connettività.
In realtà, per le persone con una storia di traumi infantili, l’ipervigilanza può essere adattiva e protettiva.
Ippocampo iperattivo
L’ippocampo è un piccolo organo situato all’interno del lobo temporale mediale del cervello ed è una parte importante del sistema Limbico. Pare che nelle persone con Disturbo Borderline della Personalità, l’ippocampo sia continuamente attivo e perciò interpreti in modo incoerente le minacce, trasmettendo messaggi distorti all’amigdala.
Con questo può essere spiegato come le persone con Disturbo di Personalità Borderline, si trovino a distorcere la percezione della realtà, vivendo gli altri come minacciosi.
Asse Ipotalamo-Pituale-Adrenale
Si tratta di tre ghiandole interconnesse: l’ipotalamo, l’ipofisi e la ghiandola surrenale che interagiscono l’una con l’altra, nel gestire le pressioni della vita quotidiana.
L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene è il principale responsabile della produzione di cortisolo da parte dell’organismo.
Il cortisolo è un ormone, ossia una sostanza chimica naturale, rilasciata dal nostro organismo durante i periodi di stress.
Gli studi hanno dimostrato che le persone con Disturbo di Personalità Borderline producono una eccessiva quantità di cortisolo. Il che significa che i livelli di stress nella vita quotidiana sono sempre travolgenti, così che la mente e il corpo ne sono sopraffatti.
Corteccia prefrontale inefficiente
La corteccia prefrontale è la parte più evoluta del cervello umano. Situata nell’area più vicina al viso, contiene i processi mentali e cognitivi più complessi. Dunque, non solo è responsabile della ragione, della razionalità e del processo decisionale, ma è deputata anche alla gestione della nostra natura primaria, ossia gli istinti.
Le persone con Disturbo di Personalità Borderline hanno la corteccia prefrontale parzialmente inattiva e inefficiente. Per questo producono alcuni sintomi, inclusa l’impulsività.
Una storia di abusi ripetuti durante l’infanzia addormenta la ragione e questo genera mostri. Chi soffre di Disturbo Borderline di Personalità, presenta sintomi terrificanti che partono dall’interno.
Conclusione
Alla luce delle difficoltà che le persone con Disturbo Borderline di Personalità incontrano costantemente nelle relazioni interpersonali, a partire dalle relazioni precoci di attaccamento, si può ipotizzare che queste lascino un’impronta indelebile nel cervello, legata alla sofferenza vissuta.
Per dare solo un esempio, del perché sia possibile che il cervello venga “ferito” da un trauma, basta pensare all’eccesso di cortisolo prodotto. Come detto precedentemente, il cortisolo è un ormone prodotto dal surrene su impulso del cervello ed è l’ormone dello stress, rilasciato nei momenti di maggior tensione.
Nei casi di traumi e abusi ripetuti, specialmente durante l’infanzia, lo stress è estremo e protratto per lunghi periodi di tempo, ecco perché il cervello porterà a livelli anormali di produzione.
Inoltre:
L’atrofia dell’amigdala, dell’ippocampo e della corteccia prefrontale è dovuta alla produzione di alti livelli di cortisolo prolungati nel tempo che hanno ridotto l’attività.
Tuttavia, anche se la struttura del cervello rispecchia quanto ci è successo nella vita e se il cortisolo ha procurato danni chimici alle parti più preziose della mente, allora questa è la conseguenza dello stress protratto nel tempo.
Queste sorprendenti scoperte sul cervello, sono fondamentali, ma per saperle affrontare bisogna abbattere il marchio tagliente, con cui vengono etichettate le persone che soffrono di disagi psicologici complessi.
La psicoterapia può essere d’aiuto, per alleviare alcuni sintomi clinici dolorosi, con cui, chi soffre di Disturbo di Personalità, deve combattere ogni giorno.
Grazie per avermi letto!
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