Ipnosi per curare l’ansia. Una delle terapie d’elezione per la cura dei disturbi d’Ansia è l’ipnosi, che rappresenta una terapia sicura e senza dipendenza da psicofarmaci.
In questo articolo puoi comprendere più approfonditamente come avviene questo processo terapeutico, di cosa si tratta e come funziona.
Ansia, stress, attacchi di panico e depressione, sono disturbi sempre più frequenti e in crescente diffusione. L’ipnosi inserita in un percorso di psicoterapia o psicoterapia ipnotica, può aiutare a curare le cause degli stati ansiosi che inducono disagio nella vita quotidiana.
L’ipnosi per curare l’ansia ha un posto molto importante nella mia pratica terapeutica di gestione dall’ansia.
Il punto di partenza è la facoltà critica che è il meccanismo di difesa principale messo in atto per mantenere le tue vecchie convinzioni infantili e la tua attuale identità ansiosa.
Infatti l’aspetto logico della mente non ci aiuta a vincere il pensiero critico o pensiero rigido che impedisce lo sviluppo della vita interiore. Ed è proprio per questo che non riusciamo a instaurare nuovi significati sui nostri traumi passati.
Tuttavia l’ipnosi può bypassare la facoltà critica per il tempo necessario a inviare un chiaro segnale di sicurezza al corpo traumatizzato che sta stimolando l’ansia.
Ipnosi per curare l’ansia cos’è
È una tecnica terapeutica che aiuta ad entrare in uno stato di trance ipnotica, noto anche come stato diverso di coscienza. Quando una persona è in stato di ipnosi, beneficia di una maggiore concentrazione, chiarezza di pensiero e profondo rilassamento.
Nella seduta di psicoterapia, il terapeuta utilizza l’ipnosi per aiutare la persona a superare l’ansia, le fobie, gestire i disturbi alimentari e vincere al meglio lo stress (American Psychological Association, 2020).
Ipnosi per curare l’ansia. Cos’è la trance ipnotica
L’ipnosi è un processo mediante il quale il terapeuta induce uno stato ipnotico. In questo modo viene generata quella che è definita trance ipnotica. Ossia quel particolare stato di coscienza che sperimenta la persona che è ipnotizzata.
Ipnosi per curare l’ansia
Le neuroscienze ci insegnano che nello stato di trance ipnotica, la persona è profondamente immersa all’interno di sé stessa. Uno stato in cui le onde cerebrali rallentano e si crea un fenomeno detto ipofrontalità transitoria.
I primi studi a riguardo risalgono agli anni ’70, grazie al lavoro svolto da uno psicologo di origine ungherese, dal nome impronunciabile, Mihály Csíkszentmihályi.
Si tratta di una temporanea disattivazione della corteccia pre-frontale, la zona del cervello responsabile della maggior parte delle funzioni cognitive, comprese quelle del dialogo interno, del giudizio, degli autosabotaggi, del dubbio, delle nostre paure.
Ipnosi per curare l’ansia e ipnoterapia come funzionano?
Mentre l’ipnosi risale a oltre 3000 anni, è stata resa nota come trattamento medico nel 1700 da Franz Mesmer, con cui nasce il mesmerismo. (Thomson, 2019).
Negli anni successivi, l’ipnosi iniziò a essere utilizzata da parte di ipnoterapeuti qualificati confermando la sua efficacia nel trattamento di molteplici condizioni psicologiche come stress, ansia, dipendenze e dolore cronico.
Ma come funziona l’ipnosi?
L’ipnosi non è un mezzo per prendere il controllo della mente di qualcun altro e trasformare le persone in qualcosa che non sono. Ma è uno strumento terapeutico che aiuta a correggere alcuni meccanismi di pensiero che sono disfunzionali per il benessere.
La pratica dell’ipnosi inizia spesso con il rilassamento, continua con una procedura di approfondimento, quindi, introduce le suggestioni ipnotiche. Il trattamento deve essere sempre eseguito da un ipnoterapeuta qualificato. (Marchant, 2011).
Ipnosi per curare l’ansia benefici
Quando si utilizza l’ipnosi per curare l’ansia, si parte dunque, con l’indurre un profondo stato di rilassamento. Questo stato di rilassamento è una risposta naturale a ciò che è noto come induzione ipnotica, e ognuno di noi lo sperimenta regolarmente quando siamo sul punto di dormire. Parliamo di quel momento in cui stiamo per addormentarci ma siamo ancora consapevoli di ciò che sta accadendo intorno a noi.
Tuttavia, ci sono vari livelli di ipnosi da quello più lieve agli stati più profondi che aumentano la nostra connessione con la mente inconscia.
Oggi l’ipnosi è considerata un trattamento terapeutico ed è promosso dall’American Psychological Association (2020) come terapia efficace per l’ansia, i disturbi dell’umore e la correzione di abitudini viziate e dipendenze.
A partire dagli anni ’90 ad oggi, alcune volte in maniera sorprendente, l’ipnosi è utilizzata anche come alternativa all’anestesia generale. (Thomson, 2019).
Quindi, cosa succede quando le persone entrano in questo stato mentale modificato?
Ipnosi per curare l’ansia: diverse fasi dell’ipnosi
Nell’induzione ipnotica, iniziare dal rilassamento è importante per limitare l’attività della corteccia frontale e prefrontale.
Limitare la prevalenza di quest’area del cervello, aumenta l’attività in altre aree che si impegnano così nel filtraggio e nell’integrazione delle informazioni.
In questo modo diventiamo più aperti alle informazioni, accogliamo le suggestioni e siamo capaci di creare sensazioni più intense nella nostra mente (Thomson, 2019).
Ipnosi per curare l’ansia: modifica l’attività neurale
Uno studio del 2016 ha rilevato cambiamenti in tre aree del cervello durante l’ipnosi. (Faymonville, Boly e Laureys, 2016).
Queste modificazioni avvengono in aree deputate alla gestione dell’ansia e del dolore. Secondo questo studio della Stanford University School of Medicine, ci sono 3 aree del nostro cervello che cambiano durante uno stato di ipnosi – e questo potrebbe effettivamente essere usato per aiutarci.
3 aree del cervello che cambiano durante l’ipnosi
1. Il giro cingolato
Prima di tutto svolge un ruolo fondamentale il giro cingolato. Questo perché è responsabile di funzioni psicologiche quando mettiamo in atto processi decisionali, processi di valutazione e di regolazione emotiva. Inoltre è responsabile di funzioni fisiologiche come la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca.
2. Connessione tra la corteccia prefrontale dorsolaterale e Insula
In secondo luogo si verifica un aumento della connessione tra la corteccia prefrontale dorsolaterale e l’insula.
Da una parte troviamo la corteccia prefrontale dorsolaterale che è associata a funzioni esecutive come la memoria di lavoro e l’autocontrollo. Dall’altra, l’insula che è una piccola regione della corteccia cerebrale che svolge un ruolo significativo nella percezione del dolore, nell’ansia e nelle emozioni. Sostanzialmente la si può considerare come una sorta di connessione cervello-corpo. Così aiuta il cervello a elaborare e controllare ciò che accade nel corpo.
3. Riduzione di attività tra la corteccia prefrontale
Infine, avviene una riduzione di attività tra la corteccia prefrontale dorsolaterale e la corteccia prefrontale mediale.
Entrambe sono fortemente associate all’attività neurale e alle attività cognitive. Secondo questo studio, tale riduzione molto probabilmente avviene perché è diminuita la connessione tra le azioni e la loro consapevolezza.
Ipnosi per curare l’ansia. Aiuta il rilassamento
L’ipnosi è dunque uno strumento terapeutico che aiuta il rilassamento e rinvigorisce per guarire problemi emotivi profondamente radicati.
L’ipnosi ha aiutato molte persone a migliorare la concentrazione, a liberarsi dall’ansia e riscoprire le proprie risorse per vivere una vita migliore.
Lasciandosi dietro così, deterrenti come paure, fobie, dipendenza, ansia, depressione e stile di vita che compromette la propria produttività.
L’ipnosi aiuta a ridurre l’ansia e lo stress anche prima di una visita medica. Ad esempio un intervento chirurgico che si teme.
Ecco come questo strumento terapeutico aiuta ad eliminare molte condizioni mentali nel mondo di oggi.
Ipnosi per curare l’ansia
Stress e ansia
Con l’ipnosi, si sperimenta uno stato di profondo rilassamento, il che significa che ci si libera dallo stress e da pensieri ruminanti.
Sonno e ansia
I disturbi del sonno sono segnali chiari di ansia. Molto spesso, chi soffre di ansia ha un sonno disturbato a causa di pensieri contrastanti nella mente inconscia. L’ipnosi è anche utilizzata come strumento terapeutico per vincere l’insonnia e migliorare la salute generale.
Disturbo post-traumatico da stress
Il disturbo post-traumatico da stress è un disturbo associato a eventi di vita traumatici o stressanti, che possono anche essere definiti come esperienze avverse. Nel caso del disturbo post-traumatico da stress, un ricordo traumatico può tenere intrappolati in un vissuto che alloggia nella mente inconscia. Alcuni dei sintomi includono ansia grave, attacchi di panico, disturbi del sonno, comportamento irritabile o aggressivo, sbalzi d’umore. L’ipnosi aiuta chi soffre di disturbo post-traumatico da stress a liberarsi dall’ansia e da altri sintomi attraverso il rilassamento, il lavoro di regressione, l’identificazione dei fattori scatenanti.
Ipnosi per curare l’ansia- Attacchi di panico
Episodi estremi di ansia si manifestano sotto forma di attacchi di panico. L’ipnosi, integrata nel percorso di psicoterapia, aiuta a gestire le paure, apprensioni e ansie.
Ipnosi per curare l’ansia nella psicoterapia
Già quanto detto è sufficiente per comprendere i benefici dell’ipnosi per curare l’ansia.
L’impiego dell’ipnosi in un percorso di psicoterapia per curare l’ansia, aiuta a riprogrammare l’inconscio, per depotenziare gli schemi di pensiero negativi. Lo scopo è quello di renderli invece funzionali e positivi per il benessere.
A livello neuronale l’ipnosi ha un notevole effetto sul funzionamento del sistema nervoso centrale, permettendo anche una sincronizzazione degli emisferi cerebrali.
La base di questo cambiamento sta nel rendere la mente rilassata e calma. Una volta indotta la calma e il rilassamento, l’ipnosi si incentra sui comportamenti che si vogliono modificare.
L’ipnosi non solo aiuta a liberarsi del problema principale, che è l’ansia, ma risolve anche gli effetti fisiologici dei sintomi.
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Bibliografia
Ellenberger, H., La scoperta dell’inconscio Boringhieri, 1972.
Erickson, M.H., (a cura di Rosen, S.), La mia voce ti accompagnerà, Astrolabio, Roma, 1983.
Granone, F., Trattato di ipnosi, 2 vol., UTET, 1983.
Gulotta, G., Ipnosi, aspetti psicologici, clinici, legali, criminologici, Giuffrè, 1980.
Watzlawick, P., Beavin, J.H., Jackson, D.D., Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, 1971.
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