Come difendersi dalle relazioni tossiche in famiglia
Cresce sempre di più il dramma delle “Relazioni Tossiche”, soprattutto nelle famiglie, che sono fonte di sofferenza psicologica e inducono malessere e perdita di equilibrio e autostima.
Ovviamente, non è possibile tagliare i ponti con un familiare… È complicato!
Tuttavia se non vogliamo essere logorati da queste relazioni tossiche, dobbiamo difenderci, imparando a riconoscerle e mettendo dei limiti.
Si tratta di modelli relazionali disfunzionali, comunemente noti come “Relazioni Tossiche”.
Queste relazioni sono caratterizzate da comportamenti dannosi e pericolosi per l’identità dell’individuo.
Tra l’altro, è frequente, quando ci si trova coinvolti in queste dinamiche, essere presi come bersaglio di attacchi psicologici, che compromettono gravemente l’autostima e la stabilità emotiva.
Comunemente tali comportamenti sono distruttivi e ci procurano gravi danni psicologici.
Caratteristiche di un Sistema Familiare Tossico
Imparare a identificare le caratteristiche di questi modelli disfunzionali tossici, può aiutarti a riprendere il controllo della tua vita.
La comunicazione ambivalente o paradossale
La caratteristica principale è il contrasto emozionale o ambivalente, l’ambiguità che entra in gioco in ogni forma di discorso. Questo tipo di comunicazione è detta anche paradossale e genera rabbia.
Nella comunicazione paradossale si soffre senza sapere il perché. La persona continua a porsi delle domande che generano senso di colpa e sfiducia in sé stessi, nonché crollo dell’autostima. Insomma qualsiasi scelta genera malessere.
La relazione perde lo scambio comunicativo normale e scivola quasi insensibilmente verso l’asimmetria, la mancanza di coesione. La comunicazione
E’ una forma di comunicazione distorta e non chiara, che genera sofferenza, perché incomprensibile.
Una comunicazione sana, cerca di evitare per quanto possibile l’ambiguità nella relazione. Al contrario, la comunicazione ambivalente e paradossale oscilla continuamente tra l’attaccamento e il distacco, la costruzione e la distruzione. Si alterna fra la tenerezza e l’ostilità, l’apprezzamento e il disprezzo.
Utilizza uno stile comunicativo elusivo, ambiguo che non da modo di comprendere chiaramente le intenzioni e ha un potere distruttivo sull’individualità e l’identità. Genera grande insicurezza!
L’ambivalenza può riguardare i gesti, i comportamenti e il linguaggio utilizzato.
A volte può trattarsi di una frase o di una semplice parola… È sufficiente prolungare o accentuare leggermente un qualsiasi comportamento, per creare un effetto ambivalente, determinando così, uno stato di stupore o di imbarazzo. La persona trovandosi in una situazione ambivalente non sa come reagire e si sente fortemente disorientata.
La perdita di individualità
Nelle relazioni tossiche non vi è il rispetto degli spazi vitali dell’altro.
Quindi, le dinamiche affettive sono trasformate in meccanismi repressivi e di dipendenza, che minano l’individualità e spingono chi ne è vittima, verso un bisogno costante di approvazione.
L’iperprotezione o la totale trascuratezza
Entrambe le modalità sono estreme e negative.
Iperproteggendo si toglie l’autonomia e la libertà, generando gravi danni psicologici e dipendenza.
In questo modo, si tolgono tutte le possibilità di sviluppo e crescita, limitando le risorse interne dell’individuo e le capacità di soluzione dei problemi.
Proprio da questo, poi, ne deriva un forte senso di inutilità, distruttivo.
L’iperprotezione è una forma di manipolazione potente, che porta al controllo totale della vita dell’altra persona.
All’estremo opposto, troviamo l’indolenza totale, che crea gravi ferite narcisistiche e assomiglia molto all’abbandono.
Evitare di affrontare i problemi
Nelle relazioni tossiche vige una regola… “Non affrontare mai chiaramente i problemi”.
Questa è una delle forme di comunicazione più nocive e deterioranti.
Comunicare attraverso il silenzio trasmette ansia e allarme, creando il paradosso discordante e distruttivo del “Va tutto bene”.
Annullare il conflitto, crea una vera sospensione emotiva, che mantiene uno stato di malessere interiore latente, fino a esplodere poi improvvisamente.
Assenza di flessibilità
Come sempre, la rigidità implica l’impossibilità di auto-regolarsi a livello emotivo.
Questo è il motivo principale per cui vengono dati dei limiti esagerati, con una tendenza alla drammaticità, il più delle volte velata.
Cosa fare in un sistema famigliare tossico?
Coe detto precedentemente, queste sono le caratteristiche principali su cui si reggono le relazioni tossiche e disfunzionali. Esserne consapevoli può aiutare a salvare la propria individualità e personalità.
Per uscire da una relazione tossica devi fare un profondo e completo lavoro sulla tua persona, per ritrovare passo dopo passo te stesso!
E’ fondamentale porre nuove basi alla tua vita e ricostruire la tua autostima, che è stata compromessa da ripetute dinamiche di manipolazione, critiche distruttive e svalutazioni.
Cinque suggerimenti per intervenire nella comunicazione paradossale
1. In primo luogo domandati se la persona che ti fa soffrire a sua volta soffre di un disturbo psichico e a che livello ne soffre. Fai lo stesso ragionamento anche per te cerca di capire a che livelli di sofferenza ti trovi.
2. Poi cerca di analizzare il modello relazionale in cui sei coinvolto. In questo passaggio potrebbe esserti d’aiuto un professionista.
3. Chiediti se la persona con cui ti relazioni ti trasferisce livelli di benessere o malessere.
4. Una volta compreso da dove stai partendo e individuato dove sta il malessere nella comunicazione, allora cerca di individuare nelle conversazioni quali sono i segnali di contraddizione e quindi di comunicazione paradossale vera e propria.
5. Individua il tipo di comunicazione paradossale, se verbale in contrasto con il non verbale o semplicemente il tuo interlocutore dice cose in contraddizione.
Realzioni tossiche in famiglia Rifletti attentamente
La comunicazione paradossale è anche ambivalente e come dicevamo sopra, genera rabbia. Sostanzialmente si basa sul “Non detto”. Quindi, quando le cose vengono dette e chiarite il paradosso finisce. Allora prima di tutto chiediti se c’è comunicazione paradossale, esprimi le dinamiche che stai percependo nella relazione esponendole e nel caso interrompi la relazione se l’altro interlocutore non vuole mettersi in discussione.
Vuoi saperne di più? Consultami
–Dott.ssa Anna Maria Pisanello Psicologa Psicoterapeuta Thiene Vicenza
Grazie per avermi letto!
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