Perfezionismo e Ansia – Come influiscono sull’Autostima?
Il perfezionismo è definito come il desiderio di raggiungere sempre più alti standard di prestazione e presenta la tendenza a una eccessiva autocritica.
La società attuale in cui viviamo ci esorta continuamente a migliorare le nostre prestazioni per raggiungere risultati sempre migliori. Insomma il perfezionismo domina in campo lavorativo, nello studio, ma anche nelle relazioni sociali e nella cura del proprio aspetto fisico.
Ma il perfezionismo è sempre patologico? Viaggia sempre di pari passo con l’ansia? E’ un ostacolo o una risorsa per il benessere della mente? Che collegamento ha con l’autostima?
E queste sono solo alcune domande a cui è necessario rispondere per comprendere meglio come questo tratto di personalità può rappresentare un limite al raggiungimento del nostro benessere o essere una risorsa che ci aiuta a raggiungere alti livelli di prestazione.
In questo articolo facciamo chiarezza proprio su questo aspetto del perfezionismo. Ossia quando si tratta di perfezionismo patologico e quando invece è solo sano desiderio di migliorarsi e quindi funzionale al raggiungimento di importanti obiettivi di vita.
Cos’è il perfezionismo?
Vediamo meglio di cosa si tratta.
Fin da bambini, quasi tutte le persone imparano che per ottenere l’approvazione degli altri, è necessario soddisfare certi standard di comportamento.
Tuttavia oltre a tali pressioni esterne, molte persone percepiscono anche un forte impulso interiore a raggiungere o mantenere determinati livelli di rendimento.
La maggior parte delle correnti psicologiche pongono l’attenzione proprio sull’eccessivo livello degli standard di comportamento dei cosiddetti perfezionisti.
Perfezionismo come meccanismo di pensiero
Nella realtà dei fatti, quello che contraddistingue il sano desiderio di miglioramento dal perfezionismo patologico è proprio la qualità degli standard laddove risultino irragionevoli e ben al di sopra delle reali possibilità della persona.
Quindi, innanzi tutto dobbiamo dire che il perfezionismo è un meccanismo di pensiero, determinato da una condizione interna di tensione.
Possiamo dunque parlare di perfezionismo patologico quando si accompagna a una esagerata preoccupazione di commettere errori, standard personali irragionevoli, insicurezza e alla continua disapprovazione di sé stessi, con aspettative critiche eccessive che portanono a un abbassamento dell’autostima.
Perfezionismo e disturbi psicologici
Il perfezionismo è comune in molti disagi psicologici e può addirittura rappresentare lo stato premorboso della malattia. Ossia antecedere l’esordio del disturbo stesso.
Per distinguere il perfezionismo patologico da quello funzionale, dobbiamo tenere conto di alcune caratteristiche ben definite:
Caratteristiche del perfezionismo patologico
– Standard di comportamento ed aspettative elevati e irrealistici
– Spreco di energia per raggiungere tali aspettative
– Tali aspettative sono a volte così tanto irragionevoli che compromettono il rendimento della persona
– L’errore è vissuto come fallimento
– Autovalutazioni severe basate sul pensiero dicotomico “tutto o nulla”
– Sfiducia nelle proprie capacità
– Sovrastima delle aspettative altrui
– Timore del giudizio negativo degli altri
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Dott.ssa Anna Maria Pisanello Psicologa Psicoterapeuta Thiene Vicenza
È evidente che quando le convinzioni della persona sono rigide e impossibili da mettere in discussione, si cade nella patologia. Pertanto, il perfezionismo patologico oltre che predisporre alla malattia è anche un insidioso meccanismo mentale di mantenimento della patologia stessa, che ostacola il cambiamento.
Per esempio il perfezionismo come caratteristica rigida e prevalente di personalità, lo troviamo nel Disturbo di Ansia Sociale che si origina dalla ruminazione mentale.
Questa consiste in una paura di esporsi alla critica degli altri durante azioni o compiti di vario genere. Rappresenta la ripetizione di un insieme di pensieri su quanto si prova di negativo e che impedisce l’azione e quindi la ricerca di una soluzione.
Il perfezionismo patologico, lo troviamo anche in altri disagi psicologici, come: ansia generalizzata, disturbi dell’umore, vissuti di rabbia e aggressività, disturbo ossessivo compulsivo.
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Dott.ssa Anna Maria Pisanello Psicologa Psicoterapeuta Thiene Vicenza
Da cosa si origina il perfezionismo patologico?
Nel perfezionismo patologico possiamo rilevare una radicata insicurezza e la convinzione più profonda di essere sbagliato. Quindi un pensiero disfunzionale molto sbagliato che in definitiva potrà essere accettato e non giudicato solo riuscendo a mantenere standard qualitativi sempre più alti.
In realtà in questi casi si tratta di Bassa Autostima e scarsa valorizzazione di sé, con tendenza a incorrere in modalità di pensiero disfunzionali
Ricapitolando, i tratti del Perfezionismo Sano e quello Patologico
Perfezionismo Patologico
E’ sempre legato a una condizione di ansia che crea molto malessere e si accompagna a bassa autostima e insicurezza.
Ci porta a stabilire standard troppo elevati e impossibili da raggiungere, con una esagerata preoccupazione di commettere errori e paura di fallire.
In alcuni casi, quando il perfezionismo è auto diretto e l’imposizione di standard è molto severa e rigida si può sfociare nella depressione.
Quando invece è eterodiretto, ossia un totale adeguamento a richieste altrui, si può vivere uno stato interno di forte rabbia e aggressività.
Ci sono casi in cui si tratta di un perfezionismo socialmente imposto e ci si sente intrappolati in una gabbia di aspettative troppo elevate nei propri riguardi.
Ecco che si inizia a credere che il soddisfare queste aspettative sia l’unico modo per avere l’accettazione e l’approvazione.
In questi casi si può sfociare nell’ansia sociale o fobia sociale, proprio per paura di ricevere un giudizio negativo dagli’altri.
Alla base c’è sempre una bassa autostima.
Perfezionismo Sano
Non è dettato da una condizione di ansia invalidante e si accompagna ad una solida autostima.
In questo caso possiamo parlare di sano desiderio di migliorarsi e si presenta utile e funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi.
E’ da intendersi come precisione del pensiero, creatività ed entusiasmo.
E’ utile per impostare bene la propria vita e gli sforzi che si fanno per raggiungere i propri obiettivi, comportano sentimenti di gioia e soddisfazione.
Non è temuto il giudizio degli altri e non esiste la convinzione che per avere l’amore e l’apprezzamento degli altri bisogna fare colpo su di loro.
L’errore non è visto come una sconfitta, ma come una possibilità di apprendimento.
Si è capaci di difendere i propri diritti, senza temere che gli altri ci vedano vulnerabili.
Alla base c’è una solida autostima.
Alcuni suggerimenti terapeutici per affrontare il perfezionismo patologico
Impara a divenire consapevole dei tuoi tratti perfezionistici.
Prima di tutto distingui se si tratta di un problema di perfezionismo dettato dall’ansia. Perché vuoi mantenere degli standard di comportamento troppo elevati? In quali ambiti della vita quotidiana si verifica?
Potrebbe trattarsi di: risultati scolastici o lavorativi, prestazioni sportive, apparire socialmente in un certo modo, lavori domestici o altro.
Renditi consapevole di come il perfezionismo è collegato con l’opinione che hai di te stesso.
Poniti questa domanda: che opinione ho di me stesso nelle relazioni, nel lavoro e nella vita sociale?
Focalizza dentro di te i tuoi condizionamenti individuali e sociali, sia nel presente che nel passato. Come possono aver influito sullo sviluppo e sul mantenimento del perfezionismo?
Da dove vengono le tue paure?
Fai un’analisi dei costi e dei benefici. Cerca di individuare le tue credenze disfunzionali, i pensieri automatici e il grado di convinzione che hai in essi. Questi elementi possono essere alla base delle tue tendenze perfezionistiche.
Guarda alle tue emozioni associate e alla loro intensità che ti porta a utilizzare un certo tipo di distorsione cognitiva.
E poi in quali situazioni ti senti in dovere di svolgere i compiti in maniera quasi compulsiva? Tanto da arrivare a sminuire te stesso per ogni più piccolo errore?
L’eccessiva precisione può diventare un limite facendoti correre il rischio di trasformare un compito in una ossessione. Puoi arrivare fino a perdere la fiducia in te stesso e nelle tue capacità.
Così come l’esagerato giudizio critico nei confronti di te stesso che ti porta a credere di non avere fatto mai abbastanza.
Quando ci puniamo per gli errori commessi, invece di imparare da essi, finiamo per amplificare il nostro stato di ansia.
Depotenziamo così la nostra autostima, sentendoci sempre insicuri e accompagnati dallo spettro del fallimento che ci immobilizza.
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Dott.ssa Anna Maria Pisanello psicologa psicoterapeuta Thiene Vicenza
Bibliografia
Martin M. Antony, M.M. Antony & R.P. Swinson, Nessuno è perfetto. Strategie per superare il perfezionismo, Ed. Eclipsi, 2008, ISBN 978-88-89627-07-5
Quando “perfetto” non è abbastanza. Conseguenze negative del perfezionismo, a cura di C. Lombardo e C. Violani, LED Edizioni Universitarie, 2011, ISBN 978-88-7916-488-7
Michael Sandel, Contro la perfezione. L’etica nell’età dell’ingegneria genetica, V&P, Milano 2008, ISBN 9788834315446.
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Mi è stato di grande utilità per capire alcuni tratti di personalità di una persona a me cara . Grazie
complimenti molto utile