Disturbo Evitante di Personalità
Il Disturbo Evitante di Personalità (DEP) è caratterizzato dalla paura di essere criticati e dal timore di essere disapprovati ed esclusi dagli altri. Soprattutto, prevale la sensazione di essere inadeguati e la bassa autostima.
Chi soffre di un Disturbo Evitante di Personalità, si allontana totalmente dalla vita sociale per paura di essere giudicato come “persona inadeguata”.
Cos’è un disturbo evitante di personalità?
Il disturbo evitante di personalità è un disturbo della personalità abbastanza comune, che inizia a insorgere in adolescenza.
Considerando che la personalità si esprime attraverso una combinazione di pensieri, emozioni e comportamenti che rendono ogni persona unica. È appunto per questo che ognuno di noi ha il suo modo di vedere, comprendere e relazionarsi con il mondo esterno, così come pure il modo in cui vedere sé stesso.
E’ proprio la nostra personalità che rappresenta lo stile con cui ci relazioniamo agli altri. Tutti i giorni della nostra vita pensiamo e rispondiamo agli eventi secondo un modo di sentire, che ci caratterizza. Come tale lo stile evitante di personalità è legato ad un determinato atteggiamento e perciò, tende ad essere monotono e solitario.
Come tale, mostra inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo che gestisce con l’evitamento.
Tuttavia, dobbiamo anche considerare che al tempo stesso, le nostre esperienze passate sono in stretta relazione col nostro carattere e il nostro modo di essere.
Paura delle critiche
Premetto che essere criticati non piace a nessuno. Tuttavia, chi soffre di disturbo evitante di personalità, ha una forte timidezza e una preoccupazione eccessiva della critica.
E’ evidente infatti che, pur di evitare i giudizi negativi degli altri, preferisce rinunciare completamente ad ogni forma di relazione sociale.Tanto è vero che una delle caratteristiche più manifeste, è l’evitamento costante delle situazioni sociali.
Spesso, chi soffre di questa condizione psicologica, può dare l’impressione di essere molto spaventato o estremamente teso ogni volta che si trova ad essere sottoposto a valutazione da parte degli altri.
Inibizione sociale
Il nucleo centrale del disturbo evitante di personalità è l’inibizione sociale. Si tende a sottrarsi alle situazioni che portano a interagire con gli altri, ad esempio a scuola, al lavoro o nelle relazioni affettive.
Inoltre si è fermamente convinti di valere poco e sono presenti sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo degli altri.
Questo è lo stile evitante di personalità!
E’ un disturbo della personalità che si associa a importanti problemi relazionali e una bassa autostima.
Come facciamo a comprendere se soffriamo di disturbo evitante di personalità?
In questo articolo, continuando a leggere, ti aiuto a riconoscere molti sintomi che accompagnano questo disturbo, ma per ottenere una diagnosi, è necessario consultare un professionista, specializzato in questo campo.
Disturbo Evitante di Personalità Sintomi
Considera che i sintomi più importanti sono:
- Forte senso di inadeguatezza
- Una sensibilità spiccata alle critiche
- La bassa autostima a cui si associa una esagerata timidezza.
Chi soffre di disturbo evitante di personalità sente un forte senso di inferiorità e di solitudine che porta a evitare le relazioni sociali perché crede di non risultare interessante o all’altezza delle situazioni. Così, evita di entrare a contatto con gli altri tranne quando è certo di piacere.
Quando provano un coinvolgimento, si sentono molto spaventate dalla possibilità di essere umiliate o ridicolizzate. Per lo più sono persone molto riservate. Hanno difficoltà a parlare di sé e trattengono i sentimenti.
Per quanto siano brave, si vedono come socialmente inette, personalmente non attraenti o si sentono inferiori agli altri.
Come si sviluppa il disturbo evitante di personalità?
Il disturbo evitante di personalità si manifesta tipicamente in adolescenza o nella prima età adulta.
Da numerose ricerche, pare emergere in famiglia un eccessivo controllo da parte dei genitori. Finalizzato alla costruzione nel bambino di una immagine sociale fonte di un apprezzamento.
Di solito, le cause del disturbo evitante di personalità possono essere ricercate nei legami affettivi dell’infanzia. Figure di riferimento che inibiscono la vita ed eccessive esperienze di rifiuto.
Possono esserci state precoci situazioni di vita che hanno portato a consolidare una bassa autostima e un’intolleranza alle critiche.
Come frequenti umiliazioni, storie di abuso fisico e psicologico da parte del gruppo dei pari.
Questo spiegherebbe l’esagerata auto critica, la scarsa stima di sé e la grande sensibilità all’umiliazione e al giudizio altrui.
L’evitante si allontana dagli altri per proteggersi
Un altro aspetto importante lo ritroviamo nella costituzione di convinzioni limitanti in merito al non avere sufficienti capacità a stabilire relazioni con gli altri.
Infatti l’evitante vive una vita solitaria e monotona.
Disturbo di personalità evitante- cura
Disturbo evitante di personalità come guarire?
Si rivelano efficaci i trattamenti di psicoterapia individuale di tipo analitico e psicodinamico.
L’obiettivo è quello di regolare l’autostima e ridurre l’inibizione nelle situazioni sociali.
Lavorando sull’autostima si possono elaborare emozioni dolorose che hanno instaurato schemi di pensiero evitanti.
L’aiuto della psicoterapia analitica consiste anche nell’elaborazione del conflitto inconscio tra alcune parti profonde di sé, che portano all’evitamento.
E’ molto importante ristabilire una sana e stabile autostima per sentirsi accettati e non minacciati dal rifiuto e dall’umiliazione.
Proprio per questo, nel processo di guarigione, è fondamentale un recupero della percezione del proprio valore e delle proprie emozioni e della capacità di consolidare stati mentali positivi, sperimentando un senso soggettivo di appartenenza nelle relazioni.
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