
Nuove ricerche scientifiche hanno rivelato il nuovo tipo di personalità più pericoloso, che è un tratto caratteriale chiamato empatia oscura. L’empatico oscuro o dark empath è la persona più pericolosa: unisce l’empatia a un alto livello di tossicità nelle relazioni.
Le persone con tratti oscuri della personalità, sono le persone più manipolative, comprendono le emozioni degli altri ma non possono provarle, perciò utilizzano il fascino e la seduzione per ottenere ciò che vogliono.
Con questo articolo voglio spiegarti cos’è l’empatia oscura, per aiutarti a identificare questo tipo di personalità estremamente tossica e molto pericolosa per il tuo benessere.
Ti illustro quali sono i segnali di pericolo dell’empatico oscuro e come cerca di manipolarti. Conoscendo le sue strategie sarai in grado di difenderti e non cadere nella sua rete.
Dott.ssa Anna Maria Pisanello psicologa psicoterapeuta Thiene Vicenza
Ricerche recenti hanno scoperto che gli individui con tratti di personalità oscuri, spesso mantengono alti livelli di empatia cognitiva e affettiva.
Lo studio, pubblicato nel luglio 2020 su Personality and Individual Differences, identifica questi tipi di persone come empatici oscuri.
In un altro articolo ho chiarito cos’è l’empatia e ho anche spiegato le tre categorie:
– Cognitiva, che descrive la comprensione intellettuale dei sentimenti di qualcun altro senza percepirli
– Affettiva, rappresenta la tendenza a sentire le emozioni e gli stati d’animo degli altri come propri
– Compassionevole, una combinazione di empatia cognitiva ed emotiva
Se vuoi approfondire leggi anche l’articolo:
Dott.ssa Anna Maria Pisanello psicologa psicoterapeuta Thiene Vicenza
Chi è l’empatico oscuro?
É importante capire che tutti possiamo cadere nella rete di una personalità tossica di questo tipo perché le strategie utilizzate possono essere molto sottili.
Purtroppo, le persone con gravi atteggiamenti manipolatori utilizzano dei giochi mentali che sembrano innocui ma che, in verità, intrappolano la vittima.
Come detto precedentemente lo studio sulle personalità tossiche ha rivelato questo nuovo tipo di personalità più pericoloso: l’empatico oscuro.
Alla luce di questi studi possiamo parlare di di empatia oscura, da cui è emerso il termine dark empath. Si verifica quando una persona è capace di comprendere nel profondo lo stato emotivo dell’altro, ma sfrutta questa capacità di comprensione delle altre persone per manipolarle a proprio vantaggio.
L’empatico oscuro appare sempre impassibile ed è capace di gentilezza e connessione emotiva. Il tipo di personalità dell’empatico oscuro ha i tratti della triade oscura: narcisismo, machiavellismo, e tendenze psicopatiche.
Tuttavia, gli empatici oscuri bilanciano questi tratti con l’empatia per gli altri e l’autocoscienza delle loro tendenze.
Questa è una combinazione molto pericolosa con un forte potenziale di manipolazione.
Cos’è la triade oscura?
Il più delle volte i tratti della triade oscura possono trarre in inganno perché ispirano fiducia.
Come per esempio: la capacità di risolvere i problemi, la capacità di guidare gli altri, prendere decisioni rapide in condizioni complesse o non tirarsi indietro quando si ha un obiettivo in mente. Questi sono aspetti chiaramente vantaggiosi.
Ma quando parliamo di triade oscura ci riferiamo agli studi scientifici di Paulhus e Williams, che racchiude tre caratteristiche della personalità: il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia. Questi tratti definiscono una personalità chiaramente maligna in cui spiccano: freddezza emotiva, aggressività subdola e falsità.
Tuttavia il discorso diviene più complesso perché questo ampio spettro di tratti maligni, prevede anche una parte più compassionevole e civica che è l’empatia e che rappresenta il lato più positivo della triade oscura.
Il lato oscuro dell’empatia
La maggior parte degli empatici oscuri presentano un certo talento, responsabilità personale e persino gentilezza, ma nascondono una forte padronanza dell’arte della manipolazione.
D’altra parte il meccanismo tossico e pericoloso dell’empatico oscuro in un certo senso segue una logica perversa, poiché per manipolare gli altri, per avere un vantaggio o per trarre piacere dal dolore arrecato è necessario avere una certa capacità di empatia.
Inoltre gli empatici oscuri sono più indirettamente aggressivi, proprio perché l’empatia limita il livello di aggressività.
Nell’empatico oscuro il contagio emotivo e la tendenza a catturare i sentimenti degli altri, è più comune di quanto si possa pensare (Hatfield, 2009).
L’empatico oscuro: ecco cosa sapere
Come spiego nell’articolo Empatia e Neuroni Specchio- Cos’è veramente l’imitazione di un sorriso o altra espressione emozionale innesca una reazione nel nostro cervello che ci spinge a interpretare questi sentimenti come nostri.
Questo processo si chiama contagio emotivo, dove una persona può influenzare le emozioni e i comportamenti emotivi di un’altra persona attraverso il trasferimento consapevole o inconscio delle emozioni.
Nella maggior parte delle situazioni, i neuroni specchio ci consentono di sentire istintivamente ciò che un’altra persona prova quando la osserviamo in azione.
Di conseguenza, osservando ciò che sta facendo un’altra persona, si attivano anche nel nostro cervello le stesse aree, come se stessimo facendo anche noi le stesse cose.
Come ho detto precedentemente ci sono alcune caratteristiche distintive riguardo l’empatico oscuro o dark empath, importanti da sapere.
Quattro caratteristiche distintive dell’empatia oscura
1. L’ipersensibilità rispetto al captare immediatamente le emozioni degli altri, può essere un lato oscuro dell’empatia.
Infatti, entrando in un ambiente, queste persone sono in grado di percepire subito le energie presenti. Inoltre colgono subito anche i micro-cambiamenti che avvengono nelle espressioni facciali degli altri e nella voce.
Ma non solo, riescono a cogliere repentinamente anche le incongruenze tra il linguaggio del corpo e ciò che viene detto.
2. Gli empatici oscuri sfruttano in modo malevolo questa predisposizione verso le loro prede.
Trovano terreno fertile entrando in empatia con chi ne resta vittima, perché in questo modo sono in grado di sottrarre loro le energie per nutrirsene.
3. Essere vittima di una persona tossica di questo tipo può essere un’esperienza veramente deleteria.
Se non si sta attenti, questi possono diventare veri vampiri energetici o emotivi. Prosciugano tutta l’energia emotiva e abbassano l’autostima.
Ciò che è strano degli empatici oscuri è che sono in grado di spingere chiunque ad aprirsi con loro, a raccontare la loro storia e viverla in maniera totale.
4. Hanno un grande potere e generalmente sanno come utilizzarlo a loro favore. Sono multiformi e complessi, proprio come i loro sentimenti.
Gli empatici oscuri non sono solo amore e luce, anzi. Molti soffrono di depressione, disturbi di ansia, disturbi di personalità a causa della loro ipersensibilità e ricettività alle emozioni degli altri. L’intensità delle emozioni vissute dagli empatici oscuri possono svuotare e privare delle energie più positive.
Questi sono generalmente i lati oscuri dell’empatia.
Un empatico oscuro è il più pericoloso della triade oscura perché può attirarti più vicino e di conseguenza farti più male. Più sei vicino e più puoi essere ferito.
Spero che questo articolo ti abbia aiutato a capire come questo lato oscuro dell’empatia possa essere molto pericoloso per il tuo benessere e come questo tipo di personalità tossica cerca di manipolarti e farti fare ciò che desidera. Conoscendo le sue armi sarai in grado di evitare di cadere nella sua trappola.
Scrivi nei commenti se sei mai stato vittima di un empatico oscuro e come lo hai riconosciuto.
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Dott.ssa Anna Maria Pisanello psicologa psicoterapeuta Thiene Vicenza
Bibliografia
Dziobek, I., Rogers, K., Fleck, S., Bahnemann, M., Heekeren, H. R., & Wolf, O. T. (2008). Dissociation of cognitive and emotional empathy in adults with asperger syndrome using the multifaceted empathy test (MET). Journal of Autism and Developmental Disorders, 38(3),464–473
Kajonius, P. J., & Björkman, T. (2019). Individuals with dark traits have the ability but not the disposition to empathize. Personality and Individual Differences, 109716
Persson, B. N., & Kajonius, P. J. (2016). Empathy and universal values explicated by the empathy-altruism hypothesis. The Journal of Social Psychology, 156(6), 610–619
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